IL LIBRO

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DELLA FILOSOFIA E DEI GATTI - SGARBI F. (MURSIA)

martedì 17 febbraio 2009

CANCELLARE I BRUTTI RICORDI? (AGOSTINO E LA MEMORIA)


Ieri, al tg, hanno parlato di una pillola che cancella i brutti ricordi.

Come tutte le questioni che riguardano l'essere - e credo che questa lo sia - merita una profonda riflessione.

Probabilmente, in casi estremi - come quelli in cui i ricordi hanno a che fare con brutali violenze - potrebbe avere un senso.

Tuttavia, credo che Freud avesse ragione... se anche dimentichiamo le cose (e possediamo già un meccanismo naturale che provvede a cancellare l'evento se insopportabile: si chiama rimozione... non serve, dunque, un farmaco), esso persiste comunque dentro di noi: ci scolpisce, ci delinea.
Tornerà sempre e comunque se non viene affrontato.
Pertanto...

"Grande è questa facoltà della memoria, molto grande, o mio Dio, un santuario vasto e infinito. Chi mai ha potuto toccarne il fondo? Eppure è una facoltà del mio spirito e appartiene alla mia natura. Allora io non posso comprendere tutto ciò che sono. Lo spirito è dunque troppo angusto per comprendere sé stesso? Ed in questo caso, dove fluisce quella parte di sé che non può contenere? Fuori di sé, anziché in sé? Certo che no. Come fa allora a non comprenderla? A questo punto sono pieno di meraviglia e lo stupore m’invade.(...) Eppure, il mio sguardo non le ha inghiottite, quando le ho viste con i miei occhi; né sono le cose stesse che io ritrovo in me, bensì le loro immagini; e di ciascuna conosco l’origine e il senso del corpo che l’ha impressa in me. "
(Sant’Agostino, Confessioni, X, VIII, in Soliloqui e Confessioni, a cura di A. Moda, U.T.E.T., Torino, 1997, p. 560)