IL LIBRO

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DELLA FILOSOFIA E DEI GATTI - SGARBI F. (MURSIA)

martedì 4 agosto 2009

LA FRUSTA E' E RIMANE UN MEZZO DI TORTURA


Un cavallo azzoppatosi nel corso di uno dei tanti palii italiani: in essi è, abitualmente, utilizzato il frustino

Forse, molti di voi, come me avranno riflettuto su una cosa: la frusta è un mezzo di tortura.
Nata come arma, ma rivelatasi troppo poco efficace in contesto bellico, si decise di impiegarla per seviziare e terrorizzare, al fine di ottenere date informazioni o di imporre dati comportamenti.
La frusta è tutt'oggi utilizzata, ci avete fatto caso?
Viene impiegata, regolarmente, nei circhi, per esempio.
E in talune manifestazioni che vengono definite, docilmente, folkloristiche come il palio.
L'uomo ha astutamente corretto, in questo caso, il termine: da frusta è diventato
frustino.
Il vezzeggiativo, si sa, suona sempre più accettabile all'orecchio.


Ma il male che infligge alla pelle è identico.

Per fortuna, un recente provvedimento sembra cambiare qualcosa...



Leggo e riporto da
http://animali.tiscali.it/articoli/veterinario/09/08/martini_ordinanza_palii_123.html

"Stop a frustini e altri "aiuti": cambiano le regole del Palio

di Oscar Grazioli

03 Agosto 2009 - Beh, finalmente una buona notizia. Grazie alla pressione dei media, delle associazioni animaliste e della gente comune, appena sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la relativa ordinanza, diventerà illegale oltre il 50% dei palii che utilizzano equidi (cavalli, asini e muli) e che, fino a oggi, si sono svolti in totale spregio non solo delle leggi sul benessere animale, ma del buon senso comune.

Come noto, un po’ in tutta Italia, spesso con la scusa di onorare il santo di turno o rievocare una tradizione passata nell’oblio del tempo, si organizzano corse di cavalli che non tengono minimamente conto della morfologia del’animale, del terreno sul quale corre, del fatto che dietro la gara ci sono vertiginosi giri di scommesse clandestine con tanto di cavalli e fantini dopati e compagnia bella.

Inoltre le misure di sicurezza per gli spettatori sono spesso ridicole e non è la prima volta che qualcuno si fa molto male o addirittura ci lascia la pelle. Quelli che ci hanno lasciato sicuramente molte pelli in questi palii spaccaossa sono i cavalli. Purosangue giovani, ma già vecchi per la pista, vengono impiegati su terreni ripidi in ascesa o in discesa, quando non sull’asfalto di un torrido paese della Sicilia o della Sardegna.

In queste “gare” ai cavalli ne succedono di tutti i colori: arrivano letteralmente ripieni di sostanze eccitanti e antidolorifici, così come i cavalieri ( non riesco neanche a definirli fantini), e sono obbligati a correre, magari di notte, su terreni fatti di sanpietrini o con buche segazampe. Se “si spaccano” chissenefrega: una pistolettata in testa e avanti un altro.

Anche i palii maggiori (Ferrara, Feltre ad esempio) hanno avuto una serie di orrori che abbiamo dovuto digerire nelle immagini televisive: ricordo il cavallo “spaccato” di Ferrara cercare pateticamente di avanzare con le sole zampe anteriori. Un vero strazio. La madre di tutti i palii, ovvero la città di Siena, se non altro ha investito parecchio sulle barriere di sicurezza e sulla pista, escludendo peraltro i purosangue dalla corsa. E i risultati si vedono.

Fortemente voluta da sottosegretario Francesca Martini, questa ordinanza prevede il divieto di correre, al di fuori delle piste autorizzate da UNIRE e FISE; per cavalli inferiori ai quattro anni di età e contempla due commissioni con parere vincolante in una delle quali un veterinario e un tecnico specializzato nell’analisi dei terreni danno l’OK. Altrimenti tutti a casa.

Vietati anche frustini e altri “aiuti” che possano causare sofferenza ai cavalli, se usati in modo troppo esuberante. Dulcis in fundo, prelievi antidoping a cavalli e cavalieri, prima e dopo la gara. Continueranno le corse clandestine, ma i palii spaccaoossa in onore del santo del paese hanno il tempo contato."